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Disabilità motoria, ecco la sedia di Toyota che cammina e sale le scale

Immaginate una sedia che, mentre ci siete seduti sopra, cammina e sale le scale. Potrebbe sembrare una moda e anche un’idea molto fantasiosa, ma entrambe le supposizioni sarebbero sbagliate. Quest’oggetto esiste davvero, è stato presentato al Japan Mobility Show 2025 da Toyota, e ha un nome eloquente: Walk Me.

Si tratta di una sedia a quattro zampe motorizzate che promette di ribaltare il paradigma della mobilità assistita. Non ruote, ma arti robotici capaci di salire scale, attraversare terreni irregolari e adattarsi agli ostacoli che ogni giorno limitano l’autonomia di milioni di persone con disabilità motorie.​
Nessuna moda naif, ma una soluzione concreta per abbattere le barriere architettoniche ancora presenti nelle nostre città.

La sedia risponde ai comandi vocali, permettendo all’utente di dire “vai più veloce” o specificare una destinazione. Sono presenti anche maniglie per il controllo manuale.

Una sedia che imita la natura

Walk Me sostituisce le ruote tradizionali con quattro gambe robotiche che si muovono come gli arti di un animale. L’ispirazione viene da capre e granchi, creature note per la loro capacità di affrontare terreni accidentati. Ogni gamba è dotata di sensori e attuatori che permettono di piegarsi e allungarsi in risposta all’ambiente circostante in tempo reale. Le gambe anteriori calcolano le altezze per determinare come sollevare la sedia e il suo occupante, mentre quelle posteriori forniscono sostegno e spinta.​

Il sistema utilizza tecnologia Lidar e radar per scansionare l’ambiente e individuare gli ostacoli. Sensori di peso e un sistema di stabilizzazione automatica mantengono l’equilibrio anche su pendenze o superfici sconnesse.

Facile da trasportare

Quando non è in uso, Walk Me si ripiega su sé stessa. Le gambe si retraggono telescopicamente, rendendo la sedia facile da sollevare e riporre in auto o in casa. Il sedile ergonomico si adatta al corpo dell’utente e include braccioli regolabili. Le gambe sono rivestite da materiali morbidi color pastello che proteggono i meccanismi interni, mentre la struttura di supporto mantiene la persona in posizione eretta e lo schienale curvo segue la forma della schiena per un allineamento ergonomico corretto.​​

Le disabilità motorie in Italia

In Italia, circa 900mila persone riferiscono limitazioni motorie accompagnate da difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane.

Il 7,2% della popolazione presenta gravi difficoltà nel camminare, una percentuale che aumenta significativamente oltre i 75 anni. Le persone con maggiore riduzione dell’autonomia, che vivono a letto o si spostano su sedia a rotelle, sono circa 1,4 milioni. Le donne sono più colpite degli uomini, con un divario che si accentua nelle età avanzate.​

La paralisi cerebrale infantile rappresenta la causa più comune di disabilità motoria nell’infanzia, con un’incidenza stabile di 2-3 casi ogni mille nati vivi nei Paesi occidentali e una prevalenza di 1 su 500 bambini in età scolare. Le forme spastiche costituiscono l’84% dei casi, caratterizzate da ipertonia muscolare e resistenza al movimento passivo.

L’emiplegia spastica, che interessa un lato del corpo, rappresenta circa il 30% delle paralisi cerebrali infantili ed è più frequente nei nati a termine. La diplegia spastica colpisce due arti, solitamente le gambe, e rappresenta il 35% dei casi, con prevalenza maggiore tra i nati prematuri. La tetraplegia spastica coinvolge tutti e quattro gli arti e ammonta al 23% dei casi, manifestandosi spesso dopo asfissia perinatale.​

Tra le patologie neurodegenerative, la sclerosi multipla colpisce oltre 140mila persone in Italia, con 3.600 nuove diagnosi ogni anno. La malattia provoca disturbi della mobilità progressivi, con tre donne colpite per ogni uomo e diagnosi concentrate tra i 20 e i 40 anni. La prevalenza raggiunge i 227 casi per 100mila abitanti nell’Italia continentale e i 420 casi in Sardegna.

La sclerosi laterale amiotrofica (Sla) colpisce circa 6mila persone, con duemila nuovi casi annui, causando la perdita progressiva del controllo muscolare.

L’atrofia muscolare spinale conta 1.255 pazienti seguiti dai centri italiani, con una prevalenza di 2,12 persone ogni 100mila abitanti.​ Le distrofie muscolari e le lesioni midollari da trauma contribuiscono al quadro complessivo delle disabilità motorie.

Ognuna di queste situazioni richiede ausili e soluzioni specifiche per favorire l’autonomia e superare le barriere architettoniche che limitano quotidianamente la mobilità di milioni di persone in tutto il mondo.

I robot come alleati contro le disabilità motorie

Come spesso sottolineato dagli esperti, l’implementazione dell’intelligenza artificiale nella medicina rappresenta lo scenario più promettente di questa tecnologia. Recentemente, è stata resa nota la vicenda di una coppia che, dopo diciannove anni di tentativi, riuscirà ad avere un figlio grazie all’Ai che ha individuato gli unici due spermatozoi attivi nell’uomo, affetto da azoospermia grave. E di esempi virtuosi ce ne sono tanti, tutti fondati sull’elevata capacità di calcolo che, in determinati contesti, permette a questa tecnologia di fare diagnosi più precise di quelle fatte dai medici.

Walk Me di Toyota si inserisce in un panorama tecnologico in rapida evoluzione. Nel 2025 l’intelligenza artificiale sta trasformando i dispositivi assistivi, permettendo loro di apprendere i pattern di utilizzo e adattarsi alle esigenze specifiche nel tempo. Le sedie intelligenti ora includono Gps, sensori anticollisione e monitoraggio della salute in tempo reale. I sistemi a controllo vocale e gestuale stanno sostituendo i comandi fisici, offrendo maggiore autonomia alle persone con limitata mobilità degli arti superiori.​

Toyota ha presentato Walk Me come concept, senza annunciare piani per trasformarlo in un prodotto commerciale. Il prototipo è stato esposto dal 30 ottobre al 9 novembre 2025 al Japan Mobility Show di Tokyo all’interno di un percorso aziendale che mira a trovare soluzioni di mobilità personale. Gli ingegneri hanno studiato come le persone distribuiscono il peso, come si muovono sulle scale e come il dispositivo può rimanere stabile su diverse superfici.​​

Se quello elaborato da Toyota (al momento) non è in vendita, il continente asiatico sta registrando la crescita più rapida nel mercato dei dispositivi assistivi, trainata dall’invecchiamento della popolazione e dal forte supporto governativo. In India, la startup Neomotion ha lanciato nel 2024 sedie a rotelle personalizzabili e a prezzi accessibili, posizionando il Paese come attore chiave nella produzione di dispositivi assistivi. Gli esoscheletri robotici e i dispositivi di assistenza introdotti nel 2024 stanno aiutando mobilità e attività quotidiane.​ A differenza del robot domestico 1X di Neo, che implica gravi problemi di privacy, queste applicazioni risultano affidabili e già pronte ad aiutare milioni di persone. Non tutte, ma quelle che ne hanno più bisogno.

Popolazione

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

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