(Adnkronos) – Sarà un fine luglio concitato per i mercati finanziari. Europa e Stati Uniti sotto i riflettori, dopo il raggiungimento dell’accordo commerciale, lo scorso 27 luglio, che impone dazi al 15% per le esportazioni europee nei confronti degli Stati Uniti. La tariffa del 15% riguarda anche semiconduttori, farmaceutico e, soprattutto, il settore automotive; sui prodotti strategici i dazi saranno nulli: 0% per prodotti chimici, farmaci generici, alcuni prodotti agricoli, componentistica per aeromobili, risorse naturali e materie prime. Duro colpo per acciaio e alluminio. La situazione resterà immutata con tariffe al 50%. Nei termini anche investimenti europei per 600 miliardi negli Usa e 750 miliardi per acquisto di energia. Settimana importante anche dal punto di vista macroeconomico: “Avremo dei dati fondamentali negli Stati Uniti con i dati sul mercato del lavoro, sulle indagini di fiducia delle imprese e avremo anche l’inflazione in area euro” dice all’Adnkronos Marco Piersimoni, Co-Head Multi Asset Euro di Pictet Asset Management. Protagoniste anche le banche centrali: “Dalla Fed non ci aspettiamo nessun taglio dei tassi di interesse, ma vedremo la resistenza di Jerome Powell quanto potrà durare nei confronti delle interferenze di Trump” aggiunge l’analista. Saranno giorni frenetici anche per le grandi aziende del tech statunitensi: “Da Amazon a Meta, da Apple a Microsoft, tutti comunicheranno gli utili del secondo trimestre 2025, cosa che sarà fondamentale per il mercato”. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Luglio rovente sui mercati. Dazi, banche centrali e trimestrali Big Tech scuotono Europa e Stati Uniti
© Riproduzione riservata