(Adnkronos) – L’oro supera i 3.500 dollari l’oncia per la prima volta, spinto dall’incertezza legata ai dazi e all’attacco verbale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump contro la Federal Reserve. esattamente quota 3500,10 ed analisti e investitori iniziano a chiedersi fino a che punto potrebbe spingersi il metallo prezioso. Dal giorno del Liberation day, cioè da quanto il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’entrara in vigore di dazi alle merci l’oro è salito giorno dopo giorno dai 3115 dollari del 2 aprile agli attuali 3500 con il guadagno per ora di 385 dollari per oncia. Durerà? Difficile dirlo, la scommessa si fa rischiosa, ma c’è chi si spinge a ipotizzare nuovi record raggiungibili già quest’anno e che proseguiranno nel 2025. ”Il prossimo target -dice all’Adnkronos Giancarlo Torlizzi, fondatore di T-Commodity- è di 4mila dollari l’oncia nel 2025, quello successivo è di 5000 dollari l’oncia nel 2026”. Secondo l’esperto di materie prime a spingere in alto le quotazioni saranno due fattori: ”il deprezzamento del dollaro perchè il mercato scommette su un deprezzamento strutturale” e gli hedge fund cinesi: ”gli acquisti dei fondi cinesi spingeranno forte e sosterranno i prezzi, perchè loro -spiega- sono tra i principali acquirenti di derivati finanziari sull’oro”. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Oro: l’analista: ”dopo i 3500 dollari può arrivare a 5000 dollari”
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