(Adnkronos) – Altro momento del risiko, domani è il momento di Banca Popolare di Sondrio: arriva l’assemblea. “Importante, anche se non decisiva”, dice all’Adnkronos Matteo Lorenzo De Campo, presidente di ‘Insieme per la Popolare’, associazione piccoli soci della Banca di Sondrio. “La nostra associazione sostiene con convinzione la lista che vede candidati Francesco Venosta, Nicola Cordone, Federico Falck, Mariella Piantoni ed Elena Vasco: nomi di elevato profilo di cui tre sono consiglieri uscenti. Riteniamo opportuno fare una scelta di continuità e proseguire sulla strada fin qui percorsa, che ha portato a ottimi risultati per azionisti, clienti, correntisti, dipendenti e territori. Dopotutto, squadra che vince non si cambia. Soprattutto perché questa lista (la Lista N.2, ndr) offre garanzie di esecuzione, in ottica stand-alone, del nuovo Piano Industriale recentemente presentato”, afferma. “Oggi abbiamo più di 6.000 iscritti e siamo in assoluto la più grande associazione di questo tipo, segno della vitalità delle comunità e dei territori in cui la Banca opera, ma anche di conferma delle posizioni da noi assunte a difesa della continuità dell’attuale modello di business della Banca, apprezzato da molti azionisti e dai territori” spiega il presidente dei soci retail. “Noi vorremmo poter contare sulla Popolare che abbiamo conosciuto in tutti questi anni, sulla capacità della sua governance di interpretare e dare attuazione alla propria mission, creando valore sostenibile per tutti i suoi stakeholder”. Alla domanda se l’Ops di Bper possa ledere gli interessi dei piccoli azionisti De Campo risponde: “La Popolare è storicamente vicina alle famiglie e alle aziende dei territori, in un patto di reciproca fiducia e conoscenza. Snaturare l’identità della banca, di fatto estinguendola, vorrebbe dire perdere definitivamente questo insostituibile patrimonio”. L’operazione si inserisce in un risiko bancario che coinvolge tutto il sistema finanziario italiano, con ben sette Opa o Ops attualmente in corso: “Siamo consapevoli che oggi alle banche siano richiesti fondamentali solidi ed economie di scala, ed aperta alle sfide internazionali, ma un discorso è avere un business model funzionale, un altro l’accentramento del credito in un numero sempre minore e delocalizzato di realtà bancarie: continuare a cannibalizzare modelli di Banca secondo una logica puramente dimensionale anziché di efficienza (di business e di sistema) porterà il nostro sistema economico in una eterna inefficienza. Per le famiglie, le piccole e le medie realtà avere una banca digitale può essere un servizio funzionale ma assolutamente non alternativo all’essere ascoltati da personale preparato, motivato, che conosce il territorio e sa capire le esigenze e l’affidabilità delle imprese e delle persone” aggiunge De Campo. “La Popolare è una banca solida, con ottime prospettive, che è sempre cresciuta in misura superiore al sistema nei suoi aggregati economici e patrimoniali e ciò è dimostrato dall’attuale posizionamento sul mercato. Dover sacrificare questa realtà agli interessi finanziari internazionali e nazionali intrecciati tra loro nel gioco di opa e ops attualmente in corso risponde a logiche di sistema e di potere finanziario ma non di crescita economica” conclude il presidente dei piccoli soci della Popolare di Sondrio. (di Andrea Persili) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Risiko, piccoli soci di Pop.Sondrio: “No a cannibalizzazione banche”
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