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Allo Spallanzani mostra fotografica permanente per ricordare la lotta al Covid

(Adnkronos) – ‘Solo insieme possiamo farcela. +39 outbreak, il primo focolaio Occidentale’. All’Inmi Spallanzani di Roma una mostra fotografica permanente per ricordare la lotta all’emergenza Covid-19. Baluardo italiano contro la pandemia, punto di riferimento nazionale e internazionale in quei mesi che hanno riscritto la storia mondiale, lo Spallanzani dà vita a una mostra fotografica permanente per ricordare la straordinaria battaglia contro il Sars-CoV-2. L’inaugurazione si terrà lunedì 5 maggio alle 13.30 nell’atrio del ‘Nuovo ospedale’ che ospiterà l’esposizione. Una scelta non casuale, dato che si tratta del principale snodo dell’Istituto nazionale malattie infettive. La mostra, infatti, spiega il direttore generale dell’Inmi, Cristina Matranga, “nasce con l’intento di ricordare a tutti e onorare lo sforzo e il sacrificio vissuto in quei mesi, anni, da tutti i medici, infermieri e operatori dello Spallanzani e dell’intero Servizio sanitario”. Aggiunge Matranga, che ha promosso l’iniziativa: “Vogliamo altresì sottolineare la necessità di non dimenticare la grande lezione appresa dalla pandemia. Una lezione di paura e di coraggio, di scienza e umanità, di sofferenza e rinascita, e soprattutto di ‘comunità’, come sottolineato da Papa Francesco nella lettera che lui stesso inviò allo Spallanzani il 17 aprile 2020”. Proprio le parole di Papa Francesco, che nella stessa missiva scrisse “solo insieme possiamo farcela”, hanno ispirato anche la denominazione della mostra intitolata appunto ‘Solo insieme possiamo farcela. +39 outbreak’. La mostra sarà caratterizzata dagli splendidi scatti del fotografo Massimo Berruti che immortalò alcuni dei momenti più iconici, emblematici e intensi della pandemia, ritraendo gli operatori in quei giorni, difficili e estenuanti, di lotta e di speranza, di cura e ricerca. Infatti, da Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico, nonché punto di riferimento nazionale per le malattie infettive, lo Spallanzani ha assistito migliaia di pazienti, a partire dai primi casi italiani con il ricovero della coppia cinese, e condotto e finalizzato ricerche di fondamentale importanza come l’isolamento e il sequenziamento del virus poi condiviso con i colleghi di tutto il mondo. Senza dimenticare l’inoculazione delle prime dosi di vaccino. Il fotografo Berruti spiega così la genesi di questo servizio fotografico: “La curiosità di ‘andare a vedere’, dopo la prima settimana di lockdown, ha superato la paura dell’ignoto. Il paesaggio post-umano in cui si era trasformata la brulicante capitale aveva un fascino lugubre eppure irresistibile, dove tutto sembrava nuovo, diverso e il permeante silenzio era interrotto solo dal suono delle sirene delle ambulanze. E’ stato seguendo quel suono che si sono aperte le porte di un altro mondo, un mondo sotto shock, ma in frenetica lotta per la vita, un mondo fatto di tanti piccoli grandi eroi. Sono loro che hanno ispirato questo lavoro e adesso questa mostra, non a caso presso l’Inmi Spallanzani. Una mostra fatta per restare e ricordare, nel luogo che ha rappresentato l’epicentro della risposta sanitaria nazionale al Covid-19”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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