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martedì 4 Novembre 2025
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Dalla California a New York, oggi in Usa il test elettorale dopo il primo anno di Trump

(Adnkronos) – Esattamente un anno dopo la vittoria che ha riportato Donald Trump alla Casa Bianca e a un anno dalle elezioni di midterm del 2026, oggi martedì 4 novembre negli Stati Uniti si svolgono elezioni e referendum che potrebbero diventare un test elettorale. Gli occhi di tutti puntati su New York, e sulla possibile vittoria del giovane socialista dem Zohran Mamdani, che diventerebbe il primo sindaco musulmano della città, ma si vota anche in California, nel New Jersey, in Virginia e nel Maine. 

Oggi si svolge un referendum che di fatto apre, e forse determinerà, la battaglia per il controllo della Camera nelle elezioni del prossimo anno. Con la Proposition 50 gli elettori californiani sono chiamati ad autorizzare l’Assemblea legislativa a ridisegnare i distretti elettorali in modo da aiutare i democratici a strappare almeno cinque seggi ora in mano ai repubblicani.  

La misura è risposta del governatore Gavin Newsom alle manovre su Donald Trump per chiedere agli stati repubblicani di ridisegnare i distretti elettorali per favorire i repubblicani e difendere così la loro maggioranza alla Camera. Nonostante questo, l’opposizione repubblicana, con l’ex governatore Arnold Schwarzenegger in testa, accusa la leadership dem californiana di abuso di potere. Mentre la proposition vanta sostenitori importanti a livello nazionale da Barack Obama e Alexandria Ocasio-Cortez, cosa che sottolinea la sua importanza a livello nazionale.  

Si prevede un testa a testa all’ultimo voto nello Stato dove vi sono 850mila elettori democratici in più e ha avuto un solo governatore repubblicano negli ultimi 23 anni, Chris Christie. Nelle ultime settimane si è infatti progressivamente ristretto il vantaggio di Mikie Sherrill, deputata dem, sul repubblicano Jack Ciattarelli, e negli ultimi sondaggi la democratica viene data appena un punto avanti. Numeri che stanno facendo crescere la speranza dei repubblicani di incassare una vittoria significativa in uno stato tradizionalmente dem dove Trump lo scorso anno ha fatto molto meglio del previsto.  

Ha invece un vantaggio significativo Abigail Spanberger, l’ex deputata, in lizza contro la vice governatrice, l’afroamericana Winsome Earle-Sears, che punta a succedere all’attuale governatore repubblicano, Glenn Youngkin. La democratica sta concentrando la sua campagna sulla critica alla politica economica e sul costo della vita per gli abitanti della Virginia, dove risiede una gran parte dei dipendenti federali che hanno subito i licenziamenti e i tagli imposti dall’amministrazione Trump. “Questi sono attacchi agli abitanti della Virginia e alla nostra economia e abbiamo bisogno di un governatore che si batte contro di questi”, ha detto in un comizio a Charlottesville la candidata democratica che sta insistendo nel legare il suo avversario alla politica del presidente.  

Ggli elettori sono chiamati a votare per un referendum che testerà il potere della campagna che da anni Donald Trump porta avanti contro il voto per posta. Un gruppo conservatore, Dinner Party, ha infatti presentato una misura per limitare il voto per posta e imporre l’obbligo di presentare un documento di identità con foto per votare. Nello stato dove nel 2024 160mila democratici hanno votato per posta, contro i 105mila repubblicani, i democratici del Maine si oppongono al referendum mentre i repubblicani l’appoggiano.  

 

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